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Nuovi privilegi per multinazionali e grandi investitori? NO all'abolizione dell'imposta preventiva

Con la prospettata abolizione dell’imposta preventiva sulle obbligazioni svizzere, alcune multinazionali riceveranno nuovi privilegi fiscali quando cercano finanziamenti sul mercato dei capitali. Allo stesso tempo, l'abolizione incoraggerà la criminalità fiscale dei grandi investitori e degli oligarchi. Tutto questo causerà perdite fiscali fino a 800 milioni di franchi all'anno, di cui circa 500 milioni fluiranno all’estero secondo le stime del Consiglio federale. Alla fine, saranno ancora una volta i contribuenti onesti a pagare per questo ammanco.

Si cosa si tratta

Con l’abolizione di questa imposta si privilegiano circa 200 multinazionali, le loro società di finanziamento e le banche che raccolgono capitale attraverso le obbligazioni. Dopo che la popolazione svizzera ha respinto a chiara maggioranza il progetto di legge sulla tassa di bollo, si vogliono ora dare nuovi privilegi a una piccola minoranza d’imprese in Svizzera: solo lo 0,03%. Le PMI, d'altra parte, non si finanziano emettendo obbligazioni.
Chi emette obbligazioni e riceverebbe quindi nuovi privilegi? Nella prima metà del 2022, si trattava di gruppi aziendali svizzeri come Roche, Sonova Holding o ABB. Un numero cospicuo di obbligazioni riguarda il settore immobiliare e delle infrastrutture con HIAG, Zug Estates o il gruppo australiano Macquarie Group."

Mentre l’imposta preventiva rimane per i conti di risparmio della popolazione, sarà abolita per i grandi investitori obbligazionari, i gestori di patrimoni disonesti e gli oligarchi. Così facendo si toglie loro l’incentivo a dichiarare correttamente i propri capitali: infatti a chi dichiara correttamente il corrispondente reddito da interessi veniva rimborsata l’intera imposta preventiva. Il Consiglio federale scrive chiaramente: "Lo scopo principale dell’imposta preventiva è quello di frenare l'evasione fiscale". Proprio per questo, la proposta iniziale del Consiglio federale voleva lottare contro un aumento della criminalità fiscale, ma la lobby delle banche e della finanza si è imposta in parlamento.

Il Dipartimento delle finanze di Ueli Maurer ipotizza perdite fiscali annuali di circa 200 milioni. Con un tasso d'interesse normale, tuttavia, queste perdite annuali salgono a 600-800 milioni di franchi svizzeri. Anche i comuni e i cantoni ne sono toccati. Una cosa è chiara: l’ammanco lo dovrà pagare la popolazione – con ulteriori tasse o tagli alle prestazioni.

I fautori affermano che l’abolizione dell’imposta preventiva aiuterà l'economia svizzera. Ma in verità 500 milioni di franchi fluiranno direttamente all'estero - nelle tasche di grandi investitori, oligarchi e criminali fiscali. Il popolo svizzero dovrà invece pagare il conto.

Un documento strategico del Dipartimento federale delle finanze di Maurer mostra che Economiesuisse e Co. mirano a ridurre progressivamente le tasse per l’industria finanziaria e i suoi approfittatori. Così facendo verranno tassati solo i salari, le pensioni e il consumo.